A tutta birra cavalcando una Saltafoss

Nasce la prima birra in collaborazione tra ZaV e Birrificio RentOn. Omaggio alla bici della nostra infanzia

La bici per noi è sogno di libertà. Sin da bambini, quando in sella alla nostra Saltafoss partivamo alla scoperta di sentieri inesplorati e ci sentivamo ribelli e invincibili come i protagonisti di Easy Rider.

E non poteva che essere questa mitica bici da cross a simboleggiare la nostra passione piratesca e fanciullesca per le due ruote. 

La Saltafoss illustrata per noi da Alleg* campeggia sull’etichetta della prima lattina che nasce dalla collaborazione tra ZaV e Birrificio RentOn di Fano. La birra che gli amici di RentOn hanno prodotto per noi è una chiara classica, con sentori di luppoli continentali, note fruttate e agrumate.

E siccome una buona birra è la compagnia perfetta per una bella storia, eccovi servita quella incredibile di come nacque la bici Saltafoss.

Siamo negli anni 70, Giulio Ceriani è un meccanico varesino, ha un’officina di motociclette e passa la giornata tra pistoni e ammortizzatori. Un giorno ha l’idea di customizzare la bici di suo figlio in modo da farla assomigliare ad un ciclomotore o meglio ancora a una moto da cross: sella allungata per accogliere anche un eventuale passeggero, gomme dentate, ammortizzatori posteriori a doppia molla, parafanghi aggressivi, numero di gara sul grande manubrio, un finto serbatoio sulla canna, dove si ergeva anche la leva del cambio.

Paolo Ceriani con la sua Salta foss originale

L’equipaggiamento la rendeva perfetta per le strade sterrate e le avventure più audaci. Il piccolo Ceriani divenne subito il ragazzino più invidiato del quartiere, così il buon padre fu “costretto” a costruire altri modelli per tutti gli amichetti che la bramavano. Ne realizzò una trentina, poi, visto il dilagare della moda, passò alla produzione in serie.

In breve nacquero imitazioni più o meno riuscite, altri modelli si affiancarono alla prima Saltafoss originale, i giornali, soprattutto quelli dedicati ai ragazzi, si riempirono di pubblicità e concorsi a premi in cui il fortunato vincitore si sarebbe portato a casa la bici più in voga. Nei primi anni 80 il brevetto fu acquistato da un’azienda che cercò di allargare il mercato.

Ce n’era abbastanza per creare un mito che si affievolirà solo alla fine degli anni 80, quando la comparsa della Mountain Bike segnerà la nascita di una nuova era.

Ma il fascino di quelle bici rimane ancora oggi intatto, così come i sogni di un tempo, che sembrano svaniti nel nulla e invece sono ancora tutti lì ad aspettarci. 

Salta in sella e corri ad acchiapparli.

Cheers.

P.S.: qualcuno obietterà che la Saltafoss è una bici solo per maschietti. In effetti, all’epoca in cui si affermarono, queste bici da cross erano appannaggio praticamente unico dei ragazzi. Eppure non mancavano eccezioni di ragazze ribelli che la preferivano ai modelli di bici pensati e realizzati per il pubblico femminile. Oggi per fortuna questa distinzione suona distante e superata: la Saltafoss non è questione di genere, ma di carattere.